Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29111 del 18 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:29111PEN

Massima

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La revoca della detenzione domiciliare può essere disposta dal Tribunale di Sorveglianza quando il condannato, nonostante le gravi condizioni di salute che ne avevano giustificato l'applicazione, dimostri un'assenza di scrupoli e inaffidabilità, non curando adeguatamente le proprie patologie e ponendo in essere comportamenti penalmente rilevanti, incompatibili con il mantenimento del beneficio e la prognosi di non recidiva. In tali casi, il Tribunale deve valutare attentamente il bilanciamento tra le esigenze di tutela della salute del detenuto e quelle di prevenzione generale e speciale, privilegiando quest'ultime quando il condannato non abbia dimostrato di saper responsabilmente gestire la misura alternativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 773/2011 TRIB. SORVEGLIANZA di TRIESTE, del 30/08/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 30/8/2011 il Tribunale di Sorveglianza di Trieste revocava, ai sensi della Legge 26 luglio 1975, n. 354, articolo 5…

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