Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12302 del 14 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:12302PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene mobile altrui, per integrare l'aggravante di cui all'art. 625, n. 7, c.p., richiede che il bene si trovi in luogo esposto alla pubblica fede, ovvero non sottoposto a sorveglianza, al momento della condotta delittuosa. Pertanto, qualora l'imputazione non descriva adeguatamente le circostanze di tempo e di luogo del fatto, il giudice non può che constatare l'impossibilità di applicare l'aggravante, con conseguente declaratoria di non punibilità per intervenuta abrogazione della fattispecie base. La corretta descrizione del fatto, e non la mera indicazione degli articoli di legge, è infatti essenziale ai fini della contestazione dell'accusa e della possibilità per l'imputato di esercitare il diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Salerno;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 27/2011 in data 7.6.2016 del Giudice di pace di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alberto Pazzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Baldi Fulvio, che ha concluso chiedendo l…

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