Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18306 del 26 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18306PEN

Massima

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La fattispecie di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si caratterizza per l'esistenza di una struttura organizzativa, anche rudimentale, idonea a realizzare il programma criminoso, che si avvale della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della popolazione, senza che sia necessaria la concreta attuazione degli obiettivi criminali, essendo sufficiente la mera potenzialità del metodo mafioso. La condotta di partecipazione all'associazione mafiosa, essendo a forma libera, può sostanziarsi nei più diversi contributi, anche non coincidenti con la commissione dei delitti-scopo, purché causalmente efficienti al mantenimento e/o al rafforzamento dell'associazione, accrescendone la forza di intimidazione e la condizione di assoggettamento e di omertà. Ai fini della configurabilità della fattispecie associativa e della condotta partecipativa, non è necessaria l'esteriorizzazione del metodo mafioso, essendo sufficiente la mera potenzialità del vincolo associativo e il semplice mettersi a disposizione, a tempo indeterminato, rispetto agli interessi dell'associazione, senza che assuma rilevanza l'apporto, dinamico e funzionale, alla vita della consorteria. In tema di misure cautelari personali, in relazione al delitto di associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p., opera una doppia presunzione relativa, sia di esistenza delle esigenze cautelari, sia di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, presunzione suscettibile di essere superata solo in presenza di elementi che dimostrino l'insussistenza di tali esigenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro in data 1516/06/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Renoldi;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. Paolo Canevelli, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha insistito nel ricorso, chiedendone l'accoglime…

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