Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10113 del 16 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:10113PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della lieve entità di un reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti non deve essere ancorata al solo dato quantitativo della droga ceduta, ma deve scaturire da un giudizio complessivo che tenga conto di tutti gli elementi oggettivi e soggettivi della condotta, come la capacità di azione del soggetto, le sue relazioni con il mercato di riferimento, l'entità della droga movimentata nel tempo, il numero di assuntori riforniti, la rete organizzativa e le modalità adottate per eludere i controlli. Pertanto, il mancato riconoscimento della fattispecie attenuata di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 è legittimo quando, pur avendo il soggetto un ruolo meno pregnante rispetto ad altri concorrenti, risulti comunque accertata un'attività di spaccio duratura e organizzata, con elevate quantità di cessioni giornaliere e un numero consistente di soggetti facenti parte del gruppo delinquenziale. Analogamente, la determinazione della pena, se ancorata a tali elementi fattuali, non può ritenersi sproporzionata o eccessivamente rigorosa, anche in considerazione dei precedenti penali dell'imputato e del suo contributo non occasionale ai traffici illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza dell'08-10-2019 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza dell'8 ottobre 2019, la Corte di appello di Milano confermava la sentenza del 4 marzo 2011, con cu…

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