Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33485 del 9 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:33485PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione aggravata dalla finalità di avvalersi della forza di intimidazione derivante dall'appartenenza a un sodalizio camorristico e dalla condizione di assoggettamento che ne deriva si configura quando l'agente, presentandosi come appartenente a un clan criminale e minacciando di rivolgersi a un suo esponente di spicco, compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere la vittima a consegnare una somma di denaro, senza che l'evento si realizzi per cause indipendenti dalla sua volontà. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, anche in relazione a eventuali divergenze o contraddizioni, rientra nel sindacato di merito riservato ai giudici di fatto, il cui apprezzamento non è censurabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e congrua. Analogamente, l'accertamento della sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso si fonda sulla valutazione della forza intimidatrice evocata dalla semplice menzione di un esponente di spicco del sodalizio criminale e del luogo di ritrovo dello stesso, senza che sia necessaria la prova di specifici atti di violenza o minaccia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/04/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALFREDO MANTOVANO, in giudizio con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO
1. La CORTE di APPELLO di NAPOLI, con sentenza in data 30/04/2020- dep. 9/05/2020, disponeva la riforma della sentenza con la quale il TRIBUNALE d…

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