Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24941 del 30 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:24941PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio commesso da un soggetto affetto da disturbo psichico, pur comportando una riduzione della capacità di intendere e di volere, non esclude necessariamente la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, che deve essere valutato autonomamente rispetto all'imputabilità. Pertanto, la presenza di una seminfermità mentale non determina automaticamente il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, essendo necessaria una specifica valutazione della gravità del fatto, delle modalità della condotta e dell'intensità del dolo, che possono giustificare il diniego di tali circostanze nonostante la diminuita capacità di intendere e di volere. Il giudice di merito, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è tenuto a esaminare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente che dia conto, anche richiamandoli, degli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti ai fini della valutazione complessiva. La determinazione della pena nel caso di delitto tentato può essere effettuata con il metodo diretto o sintetico, senza necessità di operare la diminuzione sulla pena fissata per la corrispondente ipotesi di delitto consumato, purché la riduzione sia contenuta nei limiti di legge e adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/03/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SIANI VINCENZO;
preso atto che Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DI LEO GIOVANNI che ha concluso chiedendo con requisitoria scritta, D. L. n. 137 del 2020, ex articolo 23, l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo, con la sen…

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