Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8330 del 2 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:8330PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di quote e patrimonio aziendale di una società può essere disposto quando sussistono gravi indizi di reato di truffa ai danni di istituti di credito, accertati attraverso elementi probatori quali falsi bilanci, fatture per operazioni inesistenti e intercettazioni telefoniche che dimostrino l'esistenza di un sistema illecito finalizzato all'ottenimento fraudolento di finanziamenti bancari. Tuttavia, la motivazione del provvedimento cautelare deve essere adeguata e logica nel spiegare il nesso di strumentalità tra la società sottoposta a sequestro e il disegno criminoso, chiarendo in particolare i rapporti tra le società coinvolte e i soggetti indagati, nonché il ruolo specifico svolto dalla società nel meccanismo fraudolento, al fine di giustificare la misura cautelare reale. La mera appartenenza della società al sistema illecito organizzato dagli indagati non è di per sé sufficiente, essendo necessario un più approfondito accertamento della sua effettiva partecipazione e del suo contributo causale alla realizzazione della truffa, anche in relazione alla tempistica dei finanziamenti ottenuti e degli atti posti in essere. La carenza di tali elementi logico-giuridici nella motivazione comporta l'annullamento del provvedimento di sequestro con rinvio per nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/12/2019 del Tribunale del riesame di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LOCATELLI Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale del riesame di Catanzaro ha …

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