Il potere di ordinanza contingibile e urgente del sindaco può essere esercitato solo in presenza di situazioni eccezionali e imprevedibili che costituiscano concreta minaccia per la pubblica incolumità, non fronteggiabili con i normali strumenti giuridici, previa puntuale verifica e accertamento della situazione di fatto. Tale potere non può essere legittimamente utilizzato per far fronte a situazioni che, pur potenzialmente pregiudizievoli per l'igiene pubblica o la quiete dei cittadini, siano comunque gestibili attraverso i rimedi ordinari previsti dall'ordinamento, come nel caso della presenza di animali in proprietà private, in assenza di concreti pericoli per la salute pubblica o l'ordine pubblico. L'adozione di un provvedimento di urgenza, in difetto dei presupposti di legge, determina l'illegittimità dell'atto per eccesso di potere, difetto di motivazione e di istruttoria. Pertanto, il sindaco non può legittimamente ordinare, con provvedimento d'urgenza, l'allontanamento di animali domestici dalla proprietà privata, ove non risulti accertata l'esistenza di concreti e gravi pericoli per l'igiene e la salute pubblica, non fronteggiabili con i normali strumenti giuridici, dovendosi in tal caso ricorrere agli ordinari rimedi previsti dall'ordinamento a tutela della quiete pubblica e del vicinato.