Consiglio di Stato sentenza n. 7066 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7066SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della legittimità di un intervento edilizio che ha comportato una modificazione del territorio deve essere effettuata in modo unitario e complessivo, considerando la trasformazione del territorio nel suo insieme, e non in modo frazionato o parziale. Ciò in quanto il potere di governo del territorio deve essere esercitato dalla pubblica amministrazione avendo riguardo all'intervento edilizio nel suo complesso, al fine di verificare preventivamente la necessità di un titolo abilitativo e la conformità dello stesso alle previsioni normative, pianificatorie e paesaggistiche vigenti. Non è pertanto possibile una lettura "frazionata" dell'intervento, assumendo la necessità di permesso di costruire solo per alcune parti dello stesso ed invocando, per altre, l'appartenenza alla categoria dell'"edilizia libera" o la sufficienza di segnalazioni certificate di inizio attività (S.C.I.A.) o comunicazioni di inizio lavori asseverate (C.I.L.A.). La pubblica amministrazione deve esaminare ciò che il privato intende complessivamente realizzare e, solo in relazione a tale rappresentazione unitaria, può essere preventivamente verificata la necessità (o meno) di titolo edilizio ovvero di altro strumento legittimante la costruzione. Una volta rilasciato un titolo abilitativo, la realizzazione non può che corrispondere a quanto assentito, dovendosi, in caso di sopravvenienze, ripensamenti o modifiche, ricorrere allo strumento della variante. Diversamente opinando, la funzione costituzionalmente prevista del governo del territorio ne risulterebbe oggettivamente frustrata, posto che l'esclusione dell'esercizio del potere provvedimentale (direttamente collegato al previo esercizio del potere di pianificazione urbanistica e di tutela paesaggistica) non costituisce la regola, ma l'eccezione. Inoltre, il concetto di "amovibilità" di un manufatto, quale presupposto per rientrare in una delle categorie normativamente considerate (ad esempio, ai fini della cd. edilizia libera), non può prescindere dalla sua effettiva e periodica rimozione, non potendo ritenersi tale ciò che, pur astrattamente amovibile, non viene mai in concreto rimosso.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/07/2023

N. 07066/2023REG.PROV.COLL.

N. 08184/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8184 del 2022, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di ((omissis)) in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Seconda) n. 00265/2022, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di ((omissis)…

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