Consiglio di Stato sentenza n. 2759 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:2759SENT

Massima

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La potestà pianificatoria urbanistica comunale, esercitata attraverso l'adozione e l'approvazione del piano regolatore generale, è connotata da ampia discrezionalità, che si estrinseca nella definizione delle destinazioni d'uso delle singole aree e nell'imposizione di vincoli e prescrizioni, senza che l'amministrazione sia tenuta a fornire una puntuale e analitica motivazione delle scelte effettuate, essendo sufficiente che queste siano coerenti con i principi generali e gli indirizzi di fondo dello strumento urbanistico. Pertanto, il rigetto delle osservazioni presentate dai proprietari interessati non richiede una dettagliata motivazione, essendo sufficiente che l'amministrazione abbia esaminato e ragionevolmente ritenuto tali osservazioni in contrasto con gli interessi e le valutazioni generali poste a base della pianificazione. Inoltre, la precedente diversa classificazione urbanistica di un'area non comporta per l'amministrazione l'obbligo di fornire particolari spiegazioni sulle ragioni delle nuove scelte, anche quando queste risultino peggiorative per i proprietari, dovendo prevalere l'interesse pubblico perseguito dalle nuove previsioni pianificatorie. L'intervento sostitutivo della Regione, attraverso la nomina di un commissario ad acta per l'adozione del piano regolatore comunale, è legittimo anche nei casi di inadempienza dovuta all'impossibilità oggettiva di funzionamento dell'organo consiliare, senza che rilevi il motivo specifico dell'inadempimento, essendo sufficiente il mancato adempimento dell'obbligo di dotarsi del piano entro i termini di legge. In tali casi, il commissario può legittimamente apportare modifiche alla proposta di piano formulata dalla giunta comunale, senza che ciò comporti un'illegittima retroattività dei suoi poteri.

Sentenza completa

N. 03419/2004
REG.RIC.

N. 02759/2012REG.PROV.COLL.

N. 03419/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello nr. 3419 del 2004, proposto da I.FI.D. S.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore,
rappresentata e difesa dall’avv. Andrea Guarino, con domicilio eletto presso lo stesso in Roma, piazza Borghese, 3,

contro

- il COMUNE DI MELENDUGNO, in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall’avv. Niceta Luigi Doria, con domicilio eletto presso la Segreteria Sezionale del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, 13;
- la REGIONE PUGLIA, in persona del Presidente
pro tempore,
non costituita;

per l’annullamento e/o la riforma

della sentenza nr. 3474/03 del T.A.R. della …

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