La mancata adozione di un provvedimento espresso e motivato da parte della pubblica amministrazione, entro il termine di conclusione del procedimento previsto dalla legge o comunque entro un termine ragionevole, integra il silenzio-rifiuto, che può essere impugnato dinanzi al giudice amministrativo ai sensi dell'art. 21-bis della legge n. 1034 del 1971, come novellato dall'art. 7 della legge n. 205 del 2000, senza necessità di previa diffida, fermo restando il potere-dovere dell'amministrazione di provvedere comunque sulla domanda presentata dall'interessato. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la fondatezza del ricorso, può ordinare all'amministrazione di provvedere entro un termine perentorio, con facoltà di nomina di un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia. La compensazione delle spese di lite può essere disposta in presenza di particolari circostanze che rendano equa tale soluzione.