Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 16014 del 21 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16014PEN

Massima

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La mancata identificazione formale del querelante da parte dell'autorità ricevente la querela non comporta l'invalidità della stessa, qualora sia comunque certo che l'atto provenga dal soggetto legittimato. L'identificazione del querelante prescritta dall'art. 337 c.p.p., comma 4, può ritenersi avvenuta anche con la semplice trascrizione delle sue generalità nell'atto, senza necessità di ulteriori formalità, purché l'autorità legittimata abbia formato direttamente l'atto. L'omessa identificazione del querelante da parte dell'autorità ricevente costituisce una mera irregolarità, irrilevante ai fini della procedibilità dell'azione penale, quando risulti comunque certo che l'atto provenga dal soggetto legittimato. Il giudice non può dichiarare l'improcedibilità dell'azione penale per irritualità della querela, qualora sia accertata la provenienza della stessa dal titolare del relativo diritto, anche in assenza di una formale identificazione del querelante da parte dell'autorità ricevente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - rel. Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI RIMINI;

nei confronti di:

1) CA. LU. N. IL (OMESSO);

2) RESPONSABILE CIVILE;

avverso la sentenza n. 267/2006 GIUDICE DI PACE di RIMINI, del 28/11/2006;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONTAGNA Alfredo che ha conclu…

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