Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 2451 del 2023

ECLI:IT:TARCT:2023:2451SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo e mai assistito da alcun titolo edilizio, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti di fatto e di diritto, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse, diverse da quelle inerenti al ripristino della legalità violata, che impongono la rimozione dell'abuso. Tale principio non ammette deroghe neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. L'abuso edilizio, infatti, assume il carattere di illecito permanente e, come tale, rimane pur sempre "attualizzato", con la conseguenza che l'ordinamento non tutela l'affidamento del privato, essendo la realizzazione e il consapevole mantenimento in loco di un'opera abusiva una volontaria attività "contra legem". Pertanto, il provvedimento demolitorio può essere legittimamente adottato anche nei confronti del proprietario non responsabile dell'abuso e che non abbia la materiale disponibilità del bene, tenuto conto della natura permanente dell'illecito edilizio e del fatto che l'accertamento dell'abuso non richiede alcuna verifica quanto al dolo o alla colpa. Inoltre, ai fini della valutazione dell'incidenza sull'assetto del territorio di un intervento edilizio, occorre compiere un apprezzamento globale delle opere realizzate, non potendosi procedere a una valutazione "frazionata" dei singoli interventi, essendo irrilevante il loro frazionamento, ove gli stessi risultino avulsi dalla loro incidenza sul contesto immobiliare unitariamente considerato. Pertanto, gli ampliamenti e la diversa distribuzione degli spazi interni, anche se non realizzati direttamente dal proprietario, integrano comunque un intervento di ristrutturazione edilizia, comportante quale titolo edilizio la concessione edilizia, con conseguente inapplicabilità delle norme invocate dal ricorrente che prevedono la sola sanzione pecuniaria in luogo della demolizione. Infine, la possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria deve essere valutata dall'Amministrazione competente nella fase esecutiva del procedimento, che è successiva ed autonoma rispetto a quella che sfocia nell'ordine di demolizione, sicché è in sede esecutiva che la parte interessata può far valere la situazione di pericolo eventualmente derivante dall'esecuzione della demolizione delle parti abusive di un immobile.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/08/2023

N. 02451/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00360/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 360 del 2015, proposto da
-OMISSIS-, -OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Catania, via V. Giuffrida, 37;

contro

Comune di Catania, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis))ì, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

dell’ordinanza ingiunzione n. -OMISSIS-, emessa il 28.11.14 e notificata l’11.12.2014, della Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio del Comune di…

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