Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15312 del 20 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:15312PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è integrato dalla reiterazione di condotte di minaccia e molestia, anche durante una relazione sentimentale, che risultino particolarmente afflittive e oppressive per la vittima, tali da ingenerare in essa un progressivo stato di disagio, paura e prostrazione psicologica, anche se gli episodi si verificano in un arco temporale relativamente breve. La valutazione delle esigenze cautelari deve tenere conto dell'escalation di aggressività manifestata dall'indagato, non frenata neppure dalle denunce della vittima, e della sua indole fortemente violenta e prevaricatrice, che esclude la possibilità di un'adeguata autodisciplina anche con l'ausilio di presidi elettronici. La reiterazione di condotte minacciose e aggressive, testimoniate da prove documentali e dichiarazioni di terzi, può ragionevolmente determinare nella vittima un giustificato stato di ansia e paura per la propria incolumità, integrando il requisito dell'evento previsto dalla norma incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE M. Ter - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI M. Elisabet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la ordinanza del 09/09/2021 del TRIBUNALE del RIESAME di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal consigliere MARIA TERESA BELMONTE;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale della Corte di cassazione Dott. LIGNOLA Ferdinando, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
- Udienza tenutasi ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 28 ottobre 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO

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