Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4234 del 7 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:4234PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica, pur non richiedendo la verità oggettiva dei fatti posti a suo fondamento, è comunque subordinato al rispetto di determinati limiti, tra i quali la sussistenza di un nucleo di veridicità, anche putativa, dei fatti assunti a presupposto della critica stessa. Pertanto, affinché possa ritenersi legittimamente esercitato il diritto di critica, è necessario che il giornalista abbia assolto all'onere di esaminare, controllare e verificare, con la dovuta diligenza, la veridicità delle informazioni diffuse, al fine di vincere ogni ragionevole dubbio sulla loro corrispondenza alla realtà, salvo il caso in cui l'errore sulla verità dei fatti sia scusabile in ragione delle circostanze concrete del caso, come ad esempio quando la fonte informativa provenga dalla stessa persona offesa. In tale ipotesi, la scriminante putativa dell'esercizio del diritto di critica può trovare applicazione, purché l'errore non sia frutto di negligenza, imperizia o comunque di colpa non scusabile. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della scriminante, è tenuto a verificare, in maniera logica e approfondita, se il giornalista abbia rispettato il limite della veridicità putativa dei fatti posti a fondamento della critica, tenendo conto delle concrete circostanze del caso, tra cui la natura della fonte informativa e l'esigenza di tempestività nella diffusione della notizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Mar - Consigliere

Dott. MAURO Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/11/2020 della Corte d'appello di Trieste;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Anna Mauro;
considerato che il difensore degli imputati, avv.to (OMISSIS), ha formulato Decreto Legge 28 ottobre 2020, ex articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, istanza di trattazione orale, ma in data 4 ottobr…

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