Il potere di adottare ordinanze contingibili e urgenti ex artt. 50 e 54 TUEL, finalizzate alla tutela della pubblica incolumità e della salute pubblica, è sottoposto a rigorosi vincoli di motivazione e di istruttoria, dovendo essere fondato sull'accertamento di una situazione di pericolo concreto, attuale e imminente, non fronteggiabile con gli ordinari strumenti amministrativi. L'amministrazione deve pertanto svolgere un'adeguata istruttoria volta a individuare con precisione il titolare del diritto reale sul bene dal quale deriva la situazione di pericolo, accertando altresì la riferibilità della stessa a ciascuna delle porzioni di proprietà interessate, senza poter procedere a intimazioni indifferenziate rivolte a una pluralità di destinatari. Inoltre, l'adozione di un'ordinanza di bonifica ambientale ex art. 191 TUA presuppone l'accertamento, in contraddittorio con il privato, della condotta colposa del proprietario del fondo, non potendo tale responsabilità essere desunta dalla mera titolarità giuridica del bene, in ossequio al principio "chi inquina paga". In difetto di tali presupposti istruttori e motivazionali, l'ordinanza contingibile e urgente è illegittima.