Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26156 del 17 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26156PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato di traffico di sostanze stupefacenti, nonostante l'allontanamento dell'indagato dal gruppo criminale di riferimento, può essere desunto dalla stabilità dei collegamenti e delle fonti di approvvigionamento della droga, nonché dalla mancanza di una attività lavorativa caratterizzata da sufficiente stabilità, tali da escludere concretamente il rischio di commissione di ulteriori reati della stessa specie. In tali casi, la misura cautelare della custodia in carcere risulta l'unica concretamente idonea e funzionale a prevenire il pericolo di reiterazione del reato, in ragione del notevole grado di intensità dell'esigenza cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. TANGA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. RANALDI Alessandro;
lette le conclusioni del PG Dr. ODELLO Lucia.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza depositata il 26.2.2020 il Tribunale di Bari ha rigettato l'istanza di riesame avanzata da (OMISSIS), confermando il provvedimento del G.I.P. che aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti del medesimo in …

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