Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza breve n. 2038 del 2013

ECLI:IT:TARMI:2013:2038SENB

Massima

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La presentazione di un'istanza di permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 rende improcedibile il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione e rimessa in pristino, in quanto l'accoglimento della domanda di sanatoria legittimerebbe le opere in questione e renderebbe non più applicabile la sanzione demolitoria, mentre il rigetto della domanda imporrebbe all'amministrazione comunale di rinnovare il procedimento ripristinatorio sulla base dell'accertata non sanabilità dei manufatti, con la conseguenza che l'interesse del ricorrente si concentrerebbe nel contestare, con apposito gravame, il diniego di sanatoria. Pertanto, il nuovo provvedimento cui è chiamato il Comune, di accoglimento o di rigetto della richiesta di sanatoria, varrebbe comunque a superare l'ordinanza di demolizione impugnata, rendendo il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

N. 01616/2013
REG.RIC.

N. 02038/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01616/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1616 del 2013, proposto da:
Paola Giulia Trimarco, rappresentata e difesa dall'avv. Mario Bertacco, domiciliata presso la segreteria del Tar, in Milano, via Corridoni, n. 39;

contro

Comune di Bormio, non costituito in giudizio;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

dell'ordinanza di demolizione e rimessa in pristino n. 6/2013 dell'8.4.2013, nonché di ogni atto connesso, presupposto e conseguente;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della…

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