Il provvedimento di annullamento di un'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza è illegittimo qualora sia motivato esclusivamente con il riferimento all'incompletezza della documentazione trasmessa dal Comune, senza che la Soprintendenza abbia previamente richiesto l'integrazione documentale. Infatti, ai sensi dell'art. 159, comma 2, ultimo periodo, del D.Lgs. n. 42/2004, il termine per l'esercizio del potere di annullamento rimane sospeso fino alla ricezione della documentazione richiesta, di modo che l'annullamento non può fondarsi sulla mera incompletezza della documentazione, ma richiede una nuova richiesta di integrazione. L'annullamento dell'autorizzazione comunale da parte della Soprintendenza, in assenza di una previa richiesta di integrazione documentale, determina un'ingiustificata penalizzazione del privato, in violazione del principio di buona amministrazione di cui all'art. 97 Cost., in quanto l'inerzia o l'omissione dell'amministrazione comunale non può riverberarsi negativamente sulla posizione del proprietario dell'immobile, trattandosi di un rapporto tra autorità pubbliche.