L'autorizzazione all'esercizio di una Residenza Socio Sanitaria Assistenziale (RSSA) può essere revocata dalla Pubblica Amministrazione competente qualora si accerti che la struttura è gestita da un soggetto diverso da quello originariamente autorizzato, in assenza del necessario provvedimento di trasferimento del titolo autorizzativo. Tale fattispecie configura una violazione dell'art. 9, comma 4, lett. d) della L.R. 9/2017, che prevede la decadenza dell'autorizzazione in caso di trasferimento del complesso organizzato di beni e/o persone senza il previo provvedimento dell'ente competente. Inoltre, il mancato rispetto degli obblighi di comunicazione immediata alla Pubblica Amministrazione circa la perdita dei requisiti minimi o l'instaurarsi di cause di decadenza dell'autorizzazione, ai sensi dell'art. 16 della L.R. 9/2017, costituisce un'ulteriore causa di decadenza. La revoca dell'autorizzazione può essere disposta anche in presenza di gravi e reiterate inadempienze, accertate attraverso i necessari sopralluoghi, che comportino situazioni di pericolo per la salute dei cittadini, ai sensi dell'art. 14, comma 2, della L.R. 9/2017, senza che sia necessario concedere ulteriori termini per la rimozione delle irregolarità, trattandosi di fattispecie diverse da quelle disciplinate dai commi 6, 7 e 8 della medesima disposizione. In tali ipotesi, la sanzione della revoca dell'autorizzazione e della chiusura della struttura risulta proporzionata e ragionevole, in considerazione della gravità delle violazioni accertate.