Il Tribunale Amministrativo, nell'esercizio della propria funzione di controllo sull'attività della Pubblica Amministrazione in materia scolastica, afferma il principio secondo cui la valutazione finale e la decisione di non ammissione di uno studente alla classe successiva, adottate dal Consiglio di Classe, devono essere adeguatamente motivate e fondate su un procedimento regolare, nel rispetto delle norme che disciplinano la valutazione degli alunni degli istituti di istruzione professionale. In particolare, il Tribunale evidenzia che, ai sensi della normativa vigente, il Consiglio di Classe può deliberare la non ammissione di uno studente alla classe successiva solo con una motivazione specifica e puntuale, che dia conto delle ragioni per le quali le lacune formative dello studente, pur in presenza di una media complessiva non negativa, non siano ritenute superabili. La mancata redazione del verbale della riunione del Consiglio di Classe, inoltre, impedisce di verificare la regolarità del procedimento valutativo e la correttezza della deliberazione assunta. Pertanto, la decisione di non ammissione di uno studente alla classe successiva, adottata senza una adeguata e logica motivazione, in violazione delle norme che disciplinano la valutazione degli alunni, è da considerarsi illegittima e deve essere annullata, con conseguente obbligo per il Consiglio di Classe di riesaminare la posizione dello studente e di adottare una nuova determinazione, debitamente motivata.