Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41331 del 22 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41331PEN

Massima

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La modifica dell'art. 275, comma 3, c.p.p. ad opera del D.L. n. 11/2009, convertito in L. n. 38/2009, che ha esteso la presunzione di inadeguatezza di misure cautelari diverse dalla custodia in carcere per determinati reati, tra cui quelli di cui agli artt. 74 e 73 del D.P.R. n. 309/1990, si applica anche ai procedimenti in corso, in quanto norma di natura processuale, in assenza di diversa disposizione transitoria, in base al principio "tempus regit actum". Il giudice, pur in presenza di tale presunzione, è comunque tenuto a valutare l'effettiva sussistenza delle esigenze cautelari, dando atto dell'insussistenza di elementi idonei a vincerla, senza che ciò comporti un'illegittima inversione dell'onere della prova o una violazione del principio di presunzione di non colpevolezza di cui all'art. 27, comma 2, Cost. Pertanto, il provvedimento con cui si dispone il ripristino della custodia cautelare in carcere, in sostituzione di una misura meno grave precedentemente adottata, in applicazione della citata modifica normativa, è legittimo, purché il giudice motivi adeguatamente in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, in relazione alle specifiche circostanze del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Cu. Ro. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 25 gennaio 2010 del Tribunale del riesame di Bari che, in accoglimento dell'appello del Procuratore generale presso la Corte di appello di Bari, ha disposto l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, in relazione alla condanna ad anni 12 di reclusione, di cui alla sentenza 14 luglio 2009 della Corte di appello di Bari, per i reati di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articoli 74 e 73…

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