Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, nell'esaminare il ricorso proposto dalla signora Da.An. contro il Comune di Cavedago, afferma che il diniego opposto dall'Amministrazione comunale alle domande di concessione edilizia in sanatoria presentate dalla ricorrente è illegittimo. In particolare, il Tribunale rileva che l'Amministrazione non ha previamente comunicato alla ricorrente i motivi ostativi all'accoglimento delle istanze, in violazione dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990. Inoltre, i provvedimenti di diniego non hanno adeguatamente motivato in merito al contrasto delle opere realizzate dalla ricorrente (alcune difformità parziali al progetto assentito, la costruzione di una legnaia e di un muro di contenimento) con le specifiche prescrizioni degli artt. 90.4 e 96 del Piano generale per la tutela ed il recupero degli insediamenti storici del Comune di Cavedago. Considerata la modesta entità degli interventi, il Tribunale ritiene che non sia plausibile il diniego opposto dall'Amministrazione, la quale avrebbe dovuto indicare puntualmente i profili di contrasto con la normativa urbanistica comunale e consentire eventuali modifiche per ricondurre gli interventi alla conformità. Inoltre, il Tribunale evidenzia che il regime sanzionatorio applicabile a tali opere non doveva essere quello più grave della rimessa in pristino, bensì quello pecuniario, trattandosi di parziali difformità e di interventi soggetti a D.I.A. Pertanto, il Tribunale accoglie il ricorso, annulla i provvedimenti impugnati e condanna il Comune di Cavedago a rifondere le spese di lite in favore della ricorrente.