Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1591 del 17 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:1591PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. si configura quando l'imputato, con condotte minacciose e violente, si oppone all'azione del pubblico ufficiale, indipendentemente dall'esito positivo o negativo di tale azione e dall'effettivo impedimento dell'attività del pubblico ufficiale. Ai fini della configurazione del reato di oltraggio di cui all'art. 341-bis c.p., è sufficiente che le espressioni offensive rivolte al pubblico ufficiale possano essere udite dai presenti, poiché tale potenzialità costituisce già un aggravio psicologico che può compromettere la prestazione del pubblico ufficiale e disturbare lo svolgimento del suo ufficio. Il reato di oltraggio non è assorbito dal reato di resistenza a pubblico ufficiale, ma concorre con esso, in quanto la condotta offensiva non è elemento costitutivo del reato di resistenza. Ai fini della concessione della circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p., il risarcimento del danno deve intervenire prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, in quanto tale attenuante presuppone una dimostrazione di spontaneo ravvedimento non condizionata dall'andamento del processo. La valutazione della concessione delle circostanze attenuanti generiche deve tenere conto non solo dei precedenti penali, ma anche della natura reiterata e prolungata delle condotte oppositive, nonché dell'atteggiamento di petulanza e indifferenza verso i valori della convivenza civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/04/2021 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 3175 del 2021 la Corte di appello di Milano ha parzialmente riformato, concedendo le circostanze attenuti generiche e riducendo la …

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