Il reato di ingiuria si estingue per remissione di querela, anche in assenza di una pronuncia ex art. 129 c.p.p., comma 2, quando le parti hanno rimesso la querela in prossimità dell'udienza di trattazione dinanzi alla Corte di Cassazione, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza impugnata e condanna dell'imputato al pagamento delle spese processuali. Il principio di diritto è che la remissione di querela, debitamente accettata, determina l'estinzione del reato di ingiuria, indipendentemente da una pronuncia di proscioglimento per mancanza di una condizione di procedibilità, essendo sufficiente l'intervenuta riconciliazione tra le parti. Tale soluzione, fondata sull'art. 152 c.p., comma 1, valorizza l'autonomia privata e la composizione del conflitto, privilegiando la riparazione del danno rispetto alla mera punizione dell'autore del reato. La Corte di Cassazione, pertanto, annulla senza rinvio la sentenza impugnata, in assenza dei presupposti per una pronuncia ex art. 129 c.p.p., comma 2, condannando l'imputato alle spese processuali in applicazione del principio di causalità.