Tribunale regionale di Giustizia Amministrativa Trentino Alto Adige - Trento sentenza n. 49 del 2024

ECLI:IT:TRGATN:2024:49SENT

Massima

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Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, nell'esaminare il ricorso avverso il permesso di costruire formatosi per silenzio assenso, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il termine di decadenza per l'impugnazione di un provvedimento amministrativo decorre dalla piena conoscenza dell'atto e dei suoi aspetti lesivi, anche in assenza di una formale comunicazione da parte dell'amministrazione. Il ricorrente non può pretendere la trasmissione di tutti gli atti del procedimento, essendo sufficiente la percezione dell'esistenza del provvedimento e della sua potenziale lesività per far decorrere il termine di impugnazione. 2. L'istituto della rimessione in termini per errore scusabile ex art. 37 c.p.a. ha carattere eccezionale e richiede la sussistenza di circostanze oggettive, come l'oscurità del quadro normativo o il comportamento ambiguo dell'amministrazione, che possano giustificare il ritardo nell'impugnazione. La mera incertezza sulla esistenza di un provvedimento lesivo non integra i presupposti per la concessione della rimessione in termini. 3. Il ricorso per motivi aggiunti avverso un permesso di costruire in variante è in parte irricevibile laddove si limiti a riproporre i medesimi vizi già dedotti nel ricorso introduttivo avverso il titolo originario, in quanto l'inoppugnabilità di quest'ultimo si riflette anche sulla variante per i profili non autonomamente censurati. 4. Le modifiche apportate dal permesso di costruire in variante, pur non configurando una variante essenziale, superano taluni dei motivi di censura formulati nel ricorso introduttivo, rendendo in parte infondate e inammissibili le corrispondenti doglianze proposte con i motivi aggiunti. 5. L'individuazione della "linea di spiccato" ai fini del computo dell'altezza dell'edificio deve avvenire secondo i criteri stabiliti dalla normativa, senza che l'amministrazione possa adottare ricostruzioni meramente ipotetiche o astratte della linea naturale del terreno. Tuttavia, eventuali errori meramente materiali nella rappresentazione grafica non inficiano la legittimità del titolo edilizio. 6. Le distanze dai confini e dalle strade devono essere rispettate anche con riferimento ad elementi accessori dell'edificio, come i terrapieni e le opere di arredo degli spazi esterni, senza che assumano rilievo profili di mera opportunità o di attenzione verso i luoghi circostanti. 7. L'impugnazione dell'esito negativo del procedimento di autotutela è inammissibile laddove i termini per l'impugnazione del provvedimento di primo grado siano già decorsi.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/03/2024

N. 00049/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00004/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento

(Sezione Unica)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

nel giudizio introdotto con il ricorso numero di registro generale 4 del 2023, integrato da motivi aggiunti depositati l’11 luglio 2023, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Trento, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall’ avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto in Trento, via Belenzani, n. 19, presso l’anzidetto avvocato negli uffici dell’Avvocatura comunale;

nei confronti

((omissis)) s.r.l., in persona del legale rappresentante

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