Il termine decadenziale per l'impugnazione di atti relativi a procedure di affidamento di lavori pubblici, in assenza di comunicazione individuale, decorre dalla data di pubblicazione all'albo pretorio, anche per i soggetti terzi rispetto alla procedura, non aventi titolo alla notifica personale. Pertanto, il ricorso proposto oltre il termine di trenta giorni dalla pubblicazione all'albo pretorio dell'atto impugnato deve essere dichiarato irricevibile per tardività, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. a), c.p.a. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il termine di decadenza per l'impugnazione di atti relativi a procedure di affidamento di lavori pubblici decorre dalla pubblicazione all'albo pretorio anche per i soggetti terzi rispetto alla procedura, non aventi titolo alla notifica personale, in applicazione dell'art. 120, comma 5, c.p.a. Il giudice amministrativo, in presenza di tali presupposti, deve dichiarare l'irricevibilità del ricorso per tardività, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. a), c.p.a. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare la certezza dei tempi di impugnazione degli atti relativi a procedure di affidamento di lavori pubblici, a tutela dell'interesse pubblico al celere svolgimento delle procedure di gara e all'esecuzione dei lavori. La massima giuridica così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale enucleato dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali o dettagli procedurali.