Cassazione penale Sez. II sentenza n. 507 del 9 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:507PEN

Massima

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Il reato di truffa continuata si configura quando l'agente, attraverso artifici e raggiri, realizza più condotte fraudolente finalizzate all'appropriazione indebita di denaro o altre utilità appartenenti ad altri, anche se in tempi diversi e con modalità differenti, purché riconducibili ad un medesimo disegno criminoso. Ai fini della sussistenza del reato di truffa, è sufficiente che l'agente abbia conseguito un ingiusto profitto, a prescindere dalla effettiva sottrazione di denaro o beni, essendo invece irrilevante la circostanza che le somme illecitamente percepite fossero dovute all'agente a diverso titolo, in quanto ciò non esclude la configurabilità del reato laddove l'appropriazione sia avvenuta attraverso artifici e raggiri. Il giudice di appello, nel riformare la sentenza di primo grado, può riqualificare il fatto storico originariamente contestato, senza incorrere in una violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, purché il fatto rimanga identico nei suoi elementi essenziali. Il divieto di reformatio in peius, previsto dall'art. 597 c.p.p., comma 4, va inteso in senso sostanzialistico, con riferimento alla pena complessivamente irrogata, senza che assumano rilievo le singole modalità di calcolo della stessa, purché il trattamento sanzionatorio finale risulti più favorevole per l'imputato rispetto a quello previsto nella sentenza impugnata. Infine, la prescrizione del reato, maturata anche in relazione alle condotte successive al termine indicato nel capo di imputazione, determina l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, ferme restando le statuizioni civili già adottate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. LOMBARDO Luigi G. - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5357/2013 CORTE APPELLO di MILANO, del 14/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI GIOVANNI LOMBARDO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per prescrizione;

Udito, per la parte civile, l'avv. (OMISSIS) che…

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