Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 7246 del 25 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7246PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di arresti domiciliari può essere mantenuto in assenza di nuovi elementi a discarico, qualora permangano gravi indizi di colpevolezza, il pericolo di inquinamento probatorio e il pericolo di reiterazione del reato, già ampiamente valutati in precedenti pronunce. Il giudice di merito, nel confermare la misura, non è tenuto a una nuova valutazione complessiva dell'impianto accusatorio, essendo sufficiente il richiamo alle risultanze probatorie già acquisite e valutate, in assenza di elementi sopravvenuti che consentano di superare le preclusioni derivanti dai precedenti giudizi. Il mancato accoglimento di una richiesta di revoca della misura cautelare non implica un obbligo di motivazione analitica, essendo sufficiente il riferimento alle valutazioni già compiute, purché esaustive e coerenti con i presupposti di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. SI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2413/2010 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 27/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCA RAMACCI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. PASSACANTANDO Guglielmo: rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) di Roma e ((omissis)) di Torino.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

SC. Si. proponeva ricorso per cassazione avv…

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