Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29592 del 28 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:29592PEN

Massima

Massima ufficiale
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 629-bis, comma 2, cod. proc. pen. per violazione degli artt. 24, commi 2, 111 e 117 Cost. in relazione all'art. 6 CEDU, nella parte in cui prevede che il termine di 30 giorni per la presentazione della richiesta di rescissione del giudicato decorre dalla mera "conoscenza del procedimento" e non da quella, compiuta, dei contenuti del provvedimento da rescindere, in quanto la decorrenza iniziale di tale termine, previsto a pena di inammissibilità, sarebbe priva della necessaria certezza se collegata al concreto esercizio dell'attività difensiva. (Nella specie è stata disattesa la doglianza difensiva secondo cui il termine avrebbe dovuto decorrere non dalla notifica dell'ordine di esecuzione della pena, bensì dal momento dell'accesso del difensore al fascicolo processuale).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/01/2021 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCA SEMERARO;
lette le conclusioni del PG;
Il PG chiede l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza del 14 gennaio 2021 la Corte di appello di Roma ha dichiarato inammissibile, ex articolo 629 bis c.p.p., perche' proposta oltre il termine di 30 giorni dalla conoscenza del procedimento, l'istanza di rescissione d…

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