Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza breve n. 1015 del 2011

ECLI:IT:TARPA:2011:1015SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie precedentemente autorizzate può essere legittimamente adottato solo in presenza di specifici presupposti di legge, quali l'assenza di nulla osta o autorizzazioni necessarie per la realizzazione delle opere stesse. Tuttavia, l'originaria natura abusiva di un'opera non viene meno per il solo fatto che sia stata successivamente sanata, in quanto la sanatoria non elimina il carattere di illegittimità dell'intervento edilizio, ma comporta soltanto la possibilità di regolarizzarlo a posteriori. Pertanto, il giudice amministrativo, pur dovendo dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse a seguito dell'ottenimento della sanatoria, non può esimersi dal verificare la legittimità del provvedimento di demolizione originariamente adottato dall'amministrazione, al fine di accertare la correttezza dell'esercizio del potere sanzionatorio. Solo in presenza di specifici vizi di legittimità del provvedimento di demolizione, il giudice può annullarlo, nonostante la successiva sanatoria dell'opera abusiva.

Sentenza completa

N. 04933/1994
REG.RIC.

N. 01015/2011 REG.PROV.COLL.

N. 04933/1994 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 4933 del 1994, proposto da:
Ciaccio Antonino e Fazio Maria, rappresentati e difesi, per procura a margine del ricorso, dall’avv. Ignazio Cucchiara, e con domicilio eletto presso Leonardo Cucchiara in Palermo, via Oberdan n. 5;

contro

il Comune di Sciacca, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso, giusta deliberazione di G.M. n. 785 del 30.11.1994 e procura in calce al ricorso notificato, dall’avv. Virginia Sammarco, e con domicilio eletto in Palermo, viale Michelangelo n. 1801, presso lo studio del predetto legale;

per l'annullamento

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