Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 863 del 2012

ECLI:IT:TARLE:2012:863SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di una concessione edilizia, rientrando nel genere degli atti di annullamento d'ufficio in autotutela, necessita di una puntuale motivazione in ordine all'esistenza di un interesse pubblico, specifico e concreto, che giustifichi il sacrificio dell'interesse del privato, il quale ha confidato incolpevolmente nella legittimità del provvedimento originario. Pertanto, l'Amministrazione è tenuta a valutare la sussistenza di un interesse pubblico attuale e prevalente sulle posizioni giuridiche private consolidatesi medio tempore, non potendosi ritenere sufficiente il mero ripristino della legalità violata. Inoltre, il proprietario dell'immobile deve essere posto, attraverso la comunicazione dell'avvio del procedimento, nella condizione di poter partecipare al procedimento di annullamento, a tutela del suo diritto di difesa. Tali principi trovano applicazione anche nell'ipotesi in cui il provvedimento di revoca si fondi su elementi probatori di carattere sussidiario, come i dati catastali, laddove altri elementi probatori, come una perizia giurata, permettano l'individuazione del confine reale dell'immobile.

Sentenza completa

N. 00597/2000
REG.RIC.

N. 00863/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00597/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 597 del 2000, proposto da:
Stabili Maria Rosaria, rappresentata e difesa dall’avv. Alessandro Orlandini, elettivamente domiciliata presso il suo studio in Lecce, via Augusto Imperatore, 16;

contro

Comune di Lecce, rappresentato e difeso dagli avv.ti Maria Luisa De Salvo e Laura Astuto, elettivamente domiciliato in Lecce, c/o Municipio;

per l’annullamento

- dell’ordinanza 8 febbraio 2000 n. 37 del Dirigente all’Urbanistica del Comune di Lecce;

- di ogni atto presupposto, connesso e/o consequenziale e, in particolare, del parere della CEC reso nella tornata dell’11 gennaio 2000.

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