Il piano per gli insediamenti produttivi (PIP) è uno strumento di pianificazione urbanistica e di politica economica, caratterizzato dalla finalità di incentivare le imprese, offrendo loro aree a prezzo politico, previa espropriazione e urbanizzazione, per l'impianto o l'espansione delle produzioni. Gli oneri sostenuti dal Comune per l'acquisizione delle aree necessarie al PIP hanno natura pubblicistica, non di mero corrispettivo di diritto privato, in quanto l'amministrazione persegue l'interesse generale di insediare produzioni che creano o innalzano i livelli occupazionali e di benessere del territorio. Pertanto, il principio di copertura o pareggio finanziario sancito dall'art. 35, comma 12, della l. n. 865/1971 impone che i maggiori costi sostenuti dal Comune per l'espropriazione e l'urbanizzazione delle aree destinate al PIP siano integralmente rimborsati dai soggetti assegnatari dei lotti, in quanto beneficiari diretti dell'operazione, salvo che tali maggiori costi non derivino da condotte illecite dell'amministrazione, nel qual caso non possono essere addossati ai privati. Tuttavia, nell'ambito dei maggiori costi rimborsabili, rientrano solo quelli relativi al valore venale attualizzato dei beni espropriati, mentre ne sono escluse le voci aventi natura risarcitoria del danno derivante dall'occupazione illegittima.