Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21749 del 17 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21749PEN

Massima

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Le espressioni offensive contenute in atti difensivi presentati in un procedimento giudiziario non sono punibili ai sensi dell'art. 598 c.p. se risultano pertinenti e funzionali all'oggetto della controversia, anche quando non siano strettamente necessarie e riguardino passaggi non decisivi dell'argomentazione, in quanto l'interesse tutelato è la libertà di difesa nella sua correlazione logica con la causa a prescindere dalla fondatezza dell'argomentazione. Pertanto, le qualificazioni della condotta professionale della controparte, anche se aspre, sono esenti da responsabilità penale per diffamazione quando siano volte a contestare specifiche pretese e a sostenere le proprie domande nell'ambito del procedimento giudiziario, non assumendo carattere di mero attacco personale avulso dalla materia del contendere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/07/2015 del GIUDICE DI PACE di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAOLA BORRELLI;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dott. SECCIA Domenico, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per prescrizione;
udito l'Avv. (OMISSIS), per l'imputato, che insiste per l'accoglimen…

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