Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1499 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:1499SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, è tenuto a verificare se l'amministrazione, in sede di riesame di una precedente decisione giurisdizionale di annullamento, abbia rispettato i limiti e i vincoli derivanti dal giudicato, senza poter rimettere in discussione quanto già accertato in sede giurisdizionale. L'amministrazione, pertanto, non può fondare un nuovo provvedimento di diniego su motivi diversi da quelli oggetto della precedente pronuncia di annullamento, né può procedere a una rivalutazione integrale della fattispecie, dovendo invece attenersi rigidamente ai criteri e alle analisi già effettuate dal giudice. Il giudice dell'ottemperanza, ove riscontri la violazione o l'elusione del giudicato, può indicare all'amministrazione i criteri da seguire per dare attuazione alla sentenza, senza che ciò possa essere considerato un'indebita invasione del merito amministrativo. Tuttavia, laddove il giudicato non abbia esaurito la regolazione del caso concreto, lasciando margini di discrezionalità all'amministrazione, il giudice dell'ottemperanza non può sostituirsi all'amministrazione nel compimento di valutazioni discrezionali, ma deve limitarsi a verificare che il nuovo esercizio del potere sia conforme ai principi di buon andamento e correttezza, senza rimettere in discussione quanto già accertato in sede giurisdizionale. In tali ipotesi, il giudice dell'ottemperanza concorre alla definizione della regola del caso concreto, dando luogo a una formazione progressiva del giudicato.

Sentenza completa

N. 05551/2009
REG.RIC.

N. 01499/2013 REG.PROV.COLL.

N. 05551/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5551 del 2009, proposto da:
Roberto e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso il primo in Roma, via Oslavia, 12;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura capitolina in persona dell'avv. ((omissis)), e presso la stessa domiciliato in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'ottemperanza

della sentenza del TAR Lazio, Sez. II bis, 9 marzo 1999, pronunziata sui ricorsi nn. R.G. 689/03, 690/03 e 691/03

Visti il ricorso e i relativi allegati;

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