Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25768 del 18 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25768PEN

Massima

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Il dolo generico integra l'elemento soggettivo del reato di atti persecutori, essendo sufficiente la volontà di porre in essere le condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. L'evento di danno richiesto dalla fattispecie non necessita di uno squilibrio psicologico non transeunte o di un mutamento di varie abitudini della vittima, essendo sufficiente che i comportamenti ordinariamente tenuti dalla stessa nella vita di relazione siano alterati dalla condotta dell'agente, anche se si tratti semplicemente del poter liberamente uscire o del poter vedere terze persone. Ai fini della prova dello stato di ansia o di paura denunciato dalla persona offesa, il giudice può argomentare la sussistenza degli effetti destabilizzanti della condotta dell'agente sull'equilibrio psichico della vittima sulla base di massime di esperienza, senza necessità di ricorrere a una perizia medica, purché siano ravvisabili elementi sintomatici di tale turbamento psicologico ricavabili dalle dichiarazioni della stessa persona offesa, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta posta in essere dall'agente e dalla valutazione della idoneità astratta e concreta della condotta a causare l'evento. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche non può essere dato per scontato o presunto, ma necessita di una specifica motivazione che evidenzi gli elementi ritenuti idonei a giustificare la mitigazione del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfred - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 868/2011 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 11/02/2014:

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CARDINO Alberto che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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