Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39240 del 23 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39240PEN

Massima

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Il reato si prescrive nel termine di cinque anni dalla sua consumazione, salvo diversa previsione di legge, e la prescrizione matura prima dell'emissione del decreto di citazione per il giudizio di appello, determinando l'estinzione del reato. Il principio di diritto applicabile è che il decorso del termine prescrizionale, previsto dalla legge vigente al momento della commissione del fatto, determina l'estinzione del reato, indipendentemente dalla fase processuale in cui tale prescrizione matura. Ciò in quanto la prescrizione, quale causa di estinzione del reato, opera in modo automatico e non è soggetta a valutazioni discrezionali del giudice, il quale è tenuto a dichiararne l'intervenuta maturazione ove ne ricorrano i presupposti di legge. Il giudice, pertanto, non può esimersi dal pronunciare l'estinzione del reato per prescrizione, una volta che questa sia maturata, anche in un momento successivo all'esercizio dell'azione penale, in quanto la prescrizione, una volta maturata, determina l'improcedibilità dell'azione penale, rendendo inutile ogni ulteriore attività processuale. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione nella presente sentenza è volto a garantire il rispetto del principio di legalità e della ragionevole durata del processo, evitando che il protrarsi del procedimento oltre il termine prescrizionale possa comportare una violazione del diritto di difesa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. IPPOLITO Frances - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

contro la sentenza della Corte di appello di Bari emessa il 22/05/2012;

- udita la relazione in camera di consiglio del cons. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione.

RITENUTO IN FATTO CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con la decisione indicata in epigrafe, la Corte d'ap…

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