Consiglio di Stato sentenza n. 5524 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:5524SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area può essere legittimamente modificata dal Comune, anche in contrasto con precedenti scelte pianificatorie, purché tale mutamento sia adeguatamente motivato alla luce delle concrete circostanze di fatto sopravvenute, come la realizzazione di opere abusive, l'insalubrità dell'impianto produttivo, l'assenza di regolare autorizzazione e di idonei impianti di depurazione, nonché la contiguità con zone residenziali e agricole. In tali ipotesi, non sussiste l'obbligo di una motivazione rafforzata, in quanto il privato non può vantare un affidamento qualificato su una specifica destinazione del suolo, specie quando la sua attività sia stata svolta in area agricola e senza titolo. Il sindacato giurisdizionale sulle scelte discrezionali di pianificazione urbanistica è pertanto limitato alla verifica della correttezza formale e procedimentale dell'atto, nonché della sua congruità e ragionevolezza, senza poter sostituire la valutazione tecnico-discrezionale dell'amministrazione. Inoltre, il mancato accoglimento di precedenti osservazioni del privato non determina di per sé una contraddittorietà della nuova destinazione urbanistica, qualora essa risulti adeguatamente motivata sulla base delle mutate circostanze di fatto. Infine, la condanna alle spese di lite e all'indennizzo ex art. 26 c.p.a. è giustificata quando il rigetto dell'impugnazione sia fondato su ragioni manifeste.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/12/2016

N. 05524/2016REG.PROV.COLL.

N. 07043/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n. 7043/2006 RG, proposto dalla SAGIFUR s.r.l., corrente in Rapino (CH), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avv.ti Giulio Cerceo e Giuliano Milia, con domicilio eletto in Roma, via P.ssa Clotilde n. 2, presso l’avv. Paolantonio,

contro

il Comune di Rapino, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avv. Marcello Russo, con domicilio eletto in Roma, via Nizza n. 63, presso l’avv. Croce,

per la riforma

della sentenza del T.a.r. Abruzzo – Sezione staccata di Pescara - n. 293 del 3 maggio 2006, resa tra le parti e concernente la variante al PRE di R…

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