Il tempestivo perfezionamento della notifica a mezzo posta del ricorso o dell'appello nel processo tributario può essere provato soltanto mediante la produzione contestuale alla costituzione in giudizio della ricevuta di spedizione del plico o dell'elenco delle raccomandate recante la data ed il timbro dell'ufficio postale, oppure dell'avviso di ricevimento in cui la data di spedizione sia asseverata dall'ufficio postale con stampigliatura meccanografica ovvero con proprio timbro datario. In difetto di tali documenti, il giudice non può sanare l'inammissibilità dell'impugnazione ordinandone la successiva esibizione, salva l'ipotesi eccezionale della rimessione in termini, che presuppone una tempestiva istanza della parte che assuma di essere incorsa nella decadenza da un'attività processuale per causa a lei non imputabile. La mera dichiarazione del messo speciale che ha effettuato la notifica non è sufficiente a dimostrare la tempestività della notifica a mezzo posta, in assenza della certificazione della data di spedizione da parte dell'ufficio postale. Il giudice tributario non può concedere un termine ulteriore per la produzione della documentazione comprovante la tempestività della notifica, in quanto il termine previsto dall'art. 22 del d.lgs. n. 546/1992 è perentorio e la sua inosservanza comporta l'inammissibilità dell'impugnazione.