Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8597 del 3 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8597PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicazione dell'aggravante della recidiva, deve fornire adeguata motivazione in merito all'idoneità della nuova condotta criminosa a rivelare la maggiore capacità a delinquere del reo. Tale valutazione non può limitarsi alla mera constatazione della sussistenza dei presupposti formali, ma deve tenere conto di elementi quali l'occasionalità della ricaduta, i motivi che l'hanno determinata, l'intervallo di tempo dal precedente reato, la diversità di indole delle manifestazioni delinquenziali e la condotta in genere tenuta dall'imputato. Solo attraverso un'attenta disamina di tali circostanze il giudice può stabilire se effettivamente la recidiva sia espressione di insensibilità etica e pericolosità del soggetto, tale da giustificarne la maggiore punizione, oppure se, per le peculiarità del caso concreto, tale pericolosità non sia riscontrabile. L'omissione di tale valutazione da parte del giudice di merito comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ch. El. Mo. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 21-1-09 della Corte di Appello di Milano, sezione 4 penale.

Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis)).

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1.-. Ch. El. Mo. ricorre per cassazione avverso la senten…

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