Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47442 del 14 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47442PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene di proprietà altrui, commesso contestualmente a minacce verbali, non integra l'aggravante di cui all'art. 635, comma 2, n. 1, c.p. qualora le minacce siano condizionate e inidonee a comprimere effettivamente la libertà psichica della persona offesa. In tali casi, il reato di danneggiamento è perseguibile a querela di parte e non d'ufficio, essendo sufficiente che l'imputato sia posto nella condizione di espletare pienamente la difesa sugli elementi di fatto integranti l'aggravante, senza necessità di una specifica formula di contestazione. La remissione di querela da parte della persona offesa determina l'estinzione del reato di danneggiamento e di quelli connessi, senza che il giudice possa sindacarne la legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

1) MA. GU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7/2007 GIUDICE DI PACE di CIVITANOVA MARCHE, del 09/06/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASUCCI GIULIANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. LO VOI Francesco…

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