Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31173 del 5 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31173PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione in dichiarazione sostitutiva di certificazione, di cui all'art. 483 c.p., si configura anche quando l'imputato omette di indicare nella dichiarazione un reddito da fabbricato percepito, a prescindere dall'effettiva incidenza di tale omissione ai fini del conseguimento del beneficio economico richiesto. Ai fini della sussistenza del dolo, è sufficiente la consapevolezza dell'obbligo di attestare veridicamente tutti i redditi posseduti, senza che sia necessaria la prova di un atteggiamento di dolo specifico volto al conseguimento indebito del beneficio. La motivazione sulla sussistenza della condotta e del dolo può ritenersi adeguata anche in assenza di un'esplicita indicazione degli elementi positivi di prova, purché risulti logicamente desumibile dall'insieme degli elementi acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Car - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE MARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ru. Ma. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Caltanissetta in data 14.10.2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata ve…

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