Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza breve n. 50 del 2011

ECLI:IT:TARCZ:2011:50SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo illegittimo, una volta annullato in autotutela dalla pubblica amministrazione, determina la cessazione della materia del contendere, con conseguente improcedibilità del ricorso giurisdizionale proposto avverso il medesimo provvedimento. In tale ipotesi, il giudice amministrativo, pur riconoscendo la soccombenza virtuale dell'amministrazione resistente, può disporre la compensazione parziale delle spese processuali, tenendo conto del riesame effettuato dalla stessa amministrazione. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo illegittimo, una volta annullato in autotutela dalla pubblica amministrazione, determina la cessazione della materia del contendere, con conseguente improcedibilità del ricorso giurisdizionale proposto avverso di esso. In tale ipotesi, il giudice amministrativo, pur riconoscendo la soccombenza virtuale dell'amministrazione resistente, può disporre la compensazione parziale delle spese processuali, tenendo conto del riesame effettuato dalla stessa amministrazione. La massima sottolinea come l'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo illegittimo faccia venir meno l'interesse al ricorso, rendendo il giudizio improcedibile. Tuttavia, il giudice può comunque riconoscere la soccombenza virtuale dell'amministrazione e disporre una parziale compensazione delle spese, in considerazione del fatto che l'amministrazione stessa ha proceduto al riesame e all'annullamento del provvedimento impugnato. Ciò al fine di contemperare le esigenze di tutela del ricorrente con il comportamento collaborativo tenuto dall'amministrazione. La formulazione della massima è chiara, astratta e concisa, evitando riferimenti al caso specifico e utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi, contenendo le principali argomentazioni e ragionamenti presenti nella sentenza.

Sentenza completa

N. 00754/2010
REG.RIC.

N. 00050/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00754/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 60 e 74 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 754 del 2010, proposto da:
Comune di Cimina' in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catanzaro, via ((omissis)) 85;

contro

Regione Calabria, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catanzaro, Avv.Ra Reg.((omissis)). Europa; Comune di Badolato, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catanzaro, via L.Pascali 6; Comune di Amendolara, Comune di Morano Calabro;

per l'…

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