Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1458 del 2021

ECLI:IT:TARSA:2021:1458SENT

Massima

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La pubblica amministrazione ha l'obbligo giuridico di esaminare le istanze dei proprietari volte ad attivare il procedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, adeguando la situazione di fatto a quella di diritto e facendo venir meno la situazione di occupazione sine titulo dell'immobile, con il ripristino della legalità. Tuttavia, la valutazione comparativa degli interessi in gioco e la conseguente decisione in ordine all'acquisizione o alla restituzione del bene rimane nella sfera di discrezionalità dell'amministrazione. Pertanto, in caso di inerzia della pubblica amministrazione nell'adottare il provvedimento conclusivo del procedimento, il giudice amministrativo può nominare un commissario ad acta per sostituirsi all'amministrazione inadempiente, al fine di garantire l'esecuzione del giudicato e il ripristino della legalità. La mera comunicazione di avvio del procedimento da parte della pubblica amministrazione non è idonea a far cessare l'inerzia e l'obbligo di provvedere definitivamente sull'istanza del privato, essendo necessaria l'adozione del provvedimento finale, che può consistere alternativamente nell'adozione di un decreto di acquisizione sanante ovvero nella restituzione del bene illegittimamente occupato. Pertanto, il giudice amministrativo, in caso di silenzio inadempimento, può ordinare all'amministrazione di concludere il procedimento entro un termine perentorio, con la possibilità di nominare un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia. La pubblica amministrazione è tenuta a valutare comparativamente gli interessi pubblici e privati coinvolti, secondo il principio di buona fede procedimentale, al fine di adottare la soluzione più idonea a ripristinare la legalità violata, nel rispetto del giusto contemperamento tra le esigenze di tutela della proprietà privata e quelle di interesse pubblico. Tuttavia, la scelta tra l'acquisizione sanante e la restituzione del bene rientra nella sfera di discrezionalità amministrativa, che il giudice non può sostituire con la propria valutazione. In caso di inerzia della pubblica amministrazione nell'adottare il provvedimento conclusivo del procedimento, il giudice amministrativo può nominare un commissario ad acta per sostituirsi all'amministrazione inadempiente, al fine di garantire l'esecuzione del giudicato e il ripristino della legalità violata. Il compenso del commissario ad acta è posto a carico dell'amministrazione inadempiente.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/06/2021

N. 01458/2021 REG.PROV.COLL.

N. 01586/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso, numero di registro generale 1586 del 2020, proposto da:
Immacolata Serio e Vincenzo Serio, rappresentati e difesi dagli Avv. Luca Maccauro e Emiddio Siani, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto, in Salerno, al Largo San Tommaso d’Aquino, 3, presso la Segreteria del T. A. R. Salerno;

contro

Comune di Nocera Inferiore, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avv. Sabato Criscuolo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto, in Salerno, alla via Piave, 1;

per la declaratoria

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