Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale qualora il lavoratore extracomunitario abbia svolto regolare attività lavorativa sul territorio nazionale per almeno tre mesi, a prescindere dal fatto che successivamente abbia prestato attività lavorativa non stagionale, purché tale attività non sia stata svolta in concomitanza con il rapporto di lavoro stagionale e non abbia comportato una commistione tra i presupposti legittimanti la conversione e gli effetti giuridici perseguiti. La normativa vigente, infatti, richiede esclusivamente la dimostrazione dello svolgimento del lavoro stagionale per un periodo non inferiore a tre mesi e la regolare proposta lavorativa, senza porre alcun limite o divieto in ordine all'eventuale successiva instaurazione di un rapporto di lavoro non stagionale. Pertanto, il diniego della conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale, fondato sulla circostanza che il lavoratore extracomunitario abbia successivamente prestato attività lavorativa non stagionale, è illegittimo e deve essere annullato, con obbligo per l'amministrazione competente di riesaminare l'istanza del richiedente.