Il reato di sottrazione di beni pignorati o sottoposti a sequestro, previsto dall'art. 388 comma 3 c.p., si configura quando il custode, nominato dall'ufficiale giudiziario, sposta il bene pignorato senza preavviso all'ufficiale giudiziario e al giudice dell'esecuzione, anche qualora il bene venga sottratto da un terzo, in quanto il custode è gravato dall'obbligo di denunciare la sparizione del bene e attivarsi per il suo ritrovamento. Il dolo generico del reato sussiste in capo al custode che abbia consapevolezza del vincolo giudiziario sul bene e della volontà di amotio, a prescindere dallo scopo della sottrazione. La sospensione della prescrizione per l'astensione del difensore non è soggetta al limite di 60 giorni previsto dall'art. 159 comma 1 n. 3 c.p., ma può protrarsi per il tempo ritenuto adeguato in relazione alle esigenze organizzative dell'ufficio procedente. L'inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la possibilità di rilevare e dichiarare la causa estintiva della prescrizione, anche se maturata in epoca successiva alla sentenza impugnata.