Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13625 del 1 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13625PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur essendo adottato sulla base di un quadro indiziario grave, può perdere la sua ragion d'essere qualora, nelle more del procedimento, vengano meno le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'applicazione. In tal caso, il venir meno dell'interesse del ricorrente a ottenere una pronuncia sul merito del provvedimento impugnato, in assenza di una specifica manifestazione di volontà diretta ad utilizzare la decisione ai fini della riparazione per ingiusta detenzione, comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione per sopravvenuta carenza di interesse, non configurandosi un'ipotesi di soccombenza che possa dar luogo alla condanna alle spese processuali e al pagamento della sanzione in favore della cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a contemperare l'esigenza di tutela della libertà personale, che giustifica l'adozione di misure cautelari, con la necessità di evitare un inutile dispendio di attività processuale laddove, nel corso del procedimento, vengano meno i presupposti che avevano legittimato l'applicazione della misura. In tal modo, si evita di sottoporre il soggetto a un ulteriore sacrificio della libertà personale, pur in assenza di un interesse concreto e attuale alla decisione, garantendo altresì un uso efficiente ed economico delle risorse giudiziarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARTELLA ((omissis)) - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 28/05/2007 TRIB. LIBERTA' di MESSINA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore Avv. AUTRU RYOLO T., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Avverso l'ordinanza 28/5/2007 del Tribunale del …

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