Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri discrezionali, può stabilire un canone di occupazione di suolo pubblico (COSAP) per i passi carrabili in ragione della loro estensione, in quanto l'ampia dimensione di tali aperture sulla strada può incidere sull'utilizzo dell'area pubblica occupata e determinare ripercussioni sulla viabilità, comportando la necessità per l'ente proprietario di adottare accorgimenti speciali, come segnaletica adeguata, con i relativi costi. Tale previsione regolamentare costituisce attuazione del criterio indicato all'art. 63, comma 2, lett. e) del D.Lgs. 446/1997, che consente di prevedere speciali agevolazioni per occupazioni ritenute di particolare interesse pubblico, senza che ciò determini l'automatica esenzione per le occupazioni relative a servizi di pubblico interesse, come gli impianti di distribuzione carburanti, i quali, pur essendo classificati come tali, non rientrano nella nozione di "servizi di pubblica utilità" ai fini dell'applicazione delle disposizioni agevolative del regolamento comunale. L'omessa comunicazione del regolamento al Ministero delle Finanze entro il termine di 30 giorni, prevista dall'art. 52 del D.Lgs. 446/1997, costituisce mera irregolarità e non determina l'annullabilità del regolamento stesso. L'ente locale gode di ampia discrezionalità nella disciplina della COSAP, dovendo contemperare le esigenze private con quelle pubbliche, e la motivazione del provvedimento che stabilisce il canone in ragione delle dimensioni dell'occupazione e degli oneri che ne possono derivare per la collettività risulta adeguata.