Il concorso di persone in reati associativi e corruttivi, caratterizzato da un modus operandi che prevede l'approccio corruttivo verso i dipendenti pubblici preposti alla gestione di appalti pubblici, seguito dall'intimidazione e dalla violenza nei confronti di coloro che non si adeguano agli intenti affaristici del gruppo, integra gli estremi del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, anche quando il gruppo criminale si avvalga di soggetti estranei al rapporto familiare ma stabilmente inseriti nell'attività degli uffici pubblici. La rivelazione di informazioni riservate relative a gare d'appalto, pur se conseguente ad un accordo corruttivo, integra il reato di rivelazione di segreti d'ufficio nella forma aggravata, in quanto finalizzata all'indebito profitto patrimoniale di chi le ha sollecitate ed ottenute. Le misure cautelari personali e reali, ove adeguatamente motivate sulla base di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, sono legittimamente applicabili in tali contesti, salvo il caso in cui il giudice ometta di motivare specificamente la conferma della misura cautelare reale.