Il ricorso in Cassazione proposto personalmente dall'imputato, privo di legittimazione a seguito della novella dell'articolo 613 c.p.p. introdotta dalla L. n. 103 del 2017, è dichiarato inammissibile, in quanto rientra nella discrezionalità del legislatore richiedere la rappresentanza tecnica per l'esercizio delle impugnazioni in Cassazione, senza che ciò determini alcuna limitazione delle facoltà difensive. La Corte di Cassazione, Sezione Sesta Penale, afferma che tale previsione normativa non viola gli articoli 24 e 111, comma 7, della Costituzione, né l'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, in quanto la rappresentanza tecnica per l'esercizio delle impugnazioni in Cassazione rientra nella discrezionalità del legislatore, senza che ciò comporti una limitazione delle facoltà difensive dell'imputato. Pertanto, la declaratoria di inammissibilità del ricorso proposto personalmente dall'imputato comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma equa a favore della Cassa delle ammende.